- ROMANO RIGUCCI

ROMANO RIGUCCI


XILOGRAFO


Città di Castello 1935 - Assisi 2008

 - ROMANO RIGUCCI

"Sonata", Xilografia pasta di seta 1972





ROMANO RIGUCCI


 

Xilografo e pittore di fama internazionale, allievo di Francesco Carnevali e Giuseppe Paolini all'Istituto di Belle Arti di Urbino, di Amerigo Bartoli e Mino Maccari all'Accedemia di Belle Arti di Roma, di Ottone Rosai all'Accademia di Belle Arti di Firenze.

 

Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia ed all'estero, dove ha colto numerosi premi e riconoscimenti. Fra le esposizioni più importanti si possono ricordare:

 

-Incisione contemporanea in Italia, Atene 1957

-2a e 3a Biennale dell'incisione Italiana contemporanea, Venezia

-Sodobna Italyanska Grafika, Ljubliana 1957

-Wloska Grafika Wspotczesna - Varsawa, Zacheta, Pazdziernik, 1959

-Galleria "Toscana" Gino Tarducci in collaborazione con Barcaccia di Roma - Riccione 1965

-Grand Hotel di Rimini, Pittori d'oggi a Roma, 1969

-Personale presso galleria d'arte moderna Agli archi 46 - Udine, 1973

-Personale presso galleria d'arte moderna Art2 - Città di Castello, 1974

-Personale presso galleria d'arte dell'Aquilone - Urbino 1975

-XII Festival delle nazioni di musica da camera, personale a palazzo Vitelli - Città di Castello, 1979

-Personale presso tipografia storica Grifani-Donati per il bicentenario - Città di Castello 1999

-Personale presso sala esposizioni Fighille per l'Arte - Fighille, 2003

 [http://Fighille%20per%20l'Arte http://fighillearte.blogspot.it/2012/01/omaggio-romano-rigucci.html]

-Artisti Umbri del Novecento IV 1960-1968 - Spello 2006

 

Ha partecipato inoltre alle seguenti collettive organizzate dalla calcografia Nazionale di Roma sotto il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione:

Rio de Janeiro, San Paolo del Brasile, Caracas, Lima, Nancy, Lisbona, Sassari, Managua, S.J. de Costarica, Guatemala, Panama, S.Salvador Messico, Cuba, New York, L'Aja, Dordrecht, Utrecht, Groninga Guanajuato, Monterey, Vienna, Guadalajara, Chihahua, Miyazaki, Kanazava, Osaka Magoya, Sendai, Yamagata.

 

Ha scritto di lui il regista e scrittore Franco Simongini:

"....Chi è Rigucci? Un personaggio mite e distaccato, dall'aria fine, dolce e gentile, che vive appartato in Umbria a Città di Castello (vi è nato nel 1935), al di fuori di ogni possibile intrallazzo mercantile o di clan.

Apprezzato da Maestri come Francesco Carnevali e Carlo Alberto Petrucci anche Romano Rigucci ha studiato ad Urbino, in quella scuola del libro che ha sfornato i più bei talenti che ci sono oggi in Italia, nel campo dell'illustrazione grafica.

C'è in lui un non so che di aristocratico e raffinato, quella raffinatezza che porta nell'esecuzione delle sue xilografie, leggere, quasi vellutate, accarezzate, quei legni che stampati diventano morbidi appunto perchè Rigucci fa giungere la sua tecnica al limite della perfezione, adopera addirittura il compensato, il vile e volgare legno di compensato di uso artigiano (c'è in lui amore sviscerato per l'umile materia pittorica) che intaglia leggermente e poi, nella inchiostrazione e nella stampa, manipola con la pressione del pollice, gioca nelle svariate tonalità del grigio, del bianco e del nero: e questa morbidezza, di mano, di tocco del polpastrello, questo sfaldare il segno xilografico consueto (e cioè rompere la nettezza secca del segno) e riportarlo ad una pastosità luminosa........."

 - ROMANO RIGUCCI

"GUZZI 500",


1969


Xilografia


a colori


pasta di seta,



conosciuta come


"La Motocicletta"

 - ROMANO RIGUCCI

"Gubbio, Via Galeotti"

Xilografia pasta di seta 1977



Ha scritto il critico d'arte Salvatore Chiolo.....

"Se ci soffermiamo dinanzi ad una delle xilografie meno recenti, "la motocicletta", sarà facile scoprire la pirma qualità di questo artista: la sua capacità di a stabilire un rapporto autentico con gli oggetti o con le persone che stimolano la Sua fantasia. Dove si può trovare la verifica di questa constatazione?

Nella discontinuità della tensione espressiva.

Se lo stimolo, sia esso un oggetto inanimato o una creatura vivente, non riesce a strutturarsi come organico fenomeno linguistico, Rigucci non fa niente per mascherare questo processo non risolto, questa mancata decantazione espressiva.

L'immagine restà lì appesantita da tutti gli elementi spuri. Ciò che non ha attinto il culmine felice della risoluzione stilistica non viene manipolato come "ricerca".

.......ogni opera è un momento autentico. Questo dato del temperamento artistico del Rigucci conferisce a tutta la Sua produzione un fascino speciale.

Si osservi ancora "La motocicletta". E' un simbolo della nostra epoca. Dalla sua struttura emana una suggestione inquietante.

Il fatto è che quella motocicletta rappresenta la sintesi, fortemente vissuta a livello inconscio, tra una storia privata, quella dell'adolescenza del Rigucci, e il mito del motore, della macchina, della tecnologia che si scorre nel sangue.

Appena lo sguardo dell'artista si posa sugli oggetti, sugli animali, sulle persone, ecco che essi diventano "immagine", cioè visione dissolvibile.

Questa loro intrinseca natura immaginifica è comune ad ogni fenomeno artistico, ma nella poetica del Rigucci è qualcosa di più che un attributo del processo espressivo: è la sostanza della Sua fantasia, del Suo linguaggio."

 - ROMANO RIGUCCI

"Vicolo", Olio su tela 2011